La gioia del Csi per i due Papi Santi

ROMA - Nel XX secolo il pensiero della Chiesa sullo sport si è alimentato soprattutto degli interventi dei sommi pontefici, interventi che, pur rivestendo spesso il carattere dell’occasionalità -   discorsi e messaggi per particolari occasioni – hanno finito con il costituire il fondamento di un modo organico e sempre aggiornato di interpretare il fenomeno sportivo. Il Centro Sportivo Italiano è stato il principale protagonista di tale sviluppo: non è difficile constatare come il magistero pontificio sullo sport abbia dato molti dei suoi frutti più rilevanti nello scandire e accompagnare i momenti chiave della vita dell’associazione. La festa che il Csi sta preparando per celebrare, il prossimo 7 giugno,  il 70° di fondazione in piazza San Pietro con papa Bergoglio si inserisce in tale tradizione.

Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, i due pontefici che domenica saranno elevati agli onori dell’altare, rappresentano due pietre miliari di questa tradizione. Nelle colonnine a lato sono riportate alcune frasi delle allocuzioni da loro indirizzate all’Associazione, che però sono solo marginalmente esemplificative di un contributo magisteriale che ha costituito la bussola che ha consentito al Csi di essere ciò che è oggi, un settore del sistema sportivo italiano che “pesa” in modo significativo non solo per i suoi numeri – 13.000 società sportive e un milione di tesserati – ma anche per il modo in cui rappresenta e diffonde la luce della visione cristiana sullo sport.

Del “papa buono” Angelo Roncalli non ci sono solo i messaggi rivolti in alcune occasioni ai dirigenti, alle società sportive, ai consulenti ecclesiastici del Csi. Giovanni XXIII è stato il papa delle Olimpiadi di Roma, evento che lo vide particolarmente attento. Ed è stato anche il papa del Concilio Vaticano II, che nell’ambito della riflessione sui rapporto Chiesa-Mondo stimolò un diverso modo di inquadrare e valorizzare lo sport. La costituzione Gaudium et spes (61) riconobbe il valore umano e sociale dello sport, poiché “le attività sportive giovano a mantenere l’equilibrio dello spirito anche nella comunità ed offrono un aiuto per stabilire fraterne relazioni, fra gli uomini di tutte le condizioni, di nazioni o di stirpi diverse”.

Più facile è evidenziare quanto sia stata costante e profonda l’attenzione per il fenomeno sportivo di Giovanni Paolo II, che contende a Pio XII, un altro grande “amico” del Csi, il titolo di “papa dello sport”. La dignità del corpo, la difesa dei valori educativi, l’importanza dello sport per i disabili, la necessità di una pratica capace di rispettare le caratteristiche psicofisiche delle diverse età, i rischi di decadimento etico, la necessità di restituire un’anima e un senso alla pratica sportiva: non c’è, o quasi, un aspetto problematico dello sport su cui Giovanni Paolo II non si sia soffermato con parole di grande modernità. Parole su cui il Centro Sportivo Italiano ha via via ricollocato le fondamenta della sua progettazione sportivo-educativa. Ecco perché, domenica 27 aprile, tutto il Csi era idealmente in piazza San Pietro, per attestare riconoscenza e gioia a due dei suoi “maestri” più significativi.

Citazioni Giovanni Paolo II
«Mi è cara questa felice occasione per manifestare a voi e a tutti gli aderenti alla vostra Associazione la mia soddisfazione per l'esempio che essa ha saputo offrire in questo quarantennio di una giovinezza forte, volitiva ed ardimentosa, dando prova di padronanza di sé e di lealtà, di coraggio e di rispetto delle regole..».
(Per il 40° di fondazione del CSI, 18 maggio 1984)

«La proposta educativa e sportiva del Csi è più che mai attuale. Infatti, fin dal 1944… il Csi intende lo sport come un'attività aperta a tutti e propositrice di autentici valori umani. Lo sport non deve escludere nessuno e l'odierna presenza tra voi di alcuni disabili sta proprio a dimostrare l'importanza di tali scelte. Lo sport deve sempre rimanere un'occasione di festa e di sano divertimento in cui il concorrente va rispettato e considerato prima di tutto come un compagno di gioco. Apprezzo poi, in modo particolare, il fatto di sottolineare la dimensione familiare dell'attività sportiva… La mia parola, pertanto, vuol essere un forte incoraggiamento per i responsabili, per i soci e per gli amici del Csi a proseguire il cammino intrapreso.
(In occasione del 50° di fondazione del CSI, Roma, 25 giugno 1994)

«Nel corso degli anni, cari amici, avete cercato di mantenervi fedeli a questa consegna, proponendo il Csi come scuola di autentica formazione umana. Avete lavorato perché bambini, giovani e adulti potessero conoscere, attraverso le varie discipline sportive, la ricchezza e la bellezza del Vangelo. Li avete aiutati a incontrare Gesù e a sceglierlo come ragione ultima della loro esistenza. Questa resta oggi la vostra missione, di cui la società continua ad avere bisogno…».
(Per il 60° di fondazione del Csi, 26 giugno 2004)

Citazioni Giovanni XXIII
«Anche voi correte, anche voi lottate, negli stadi e sulle piste, nelle palestre e nei campi da giuoco : correte, vi ripetiamo, non solo per riportare trofei caduchi, ma per ottenere incorruttibili vittorie, segnate nel libro della vita».

«Siate instancabili nel fare il bene, nel diffondere il buon profumo di Cristo, nel far capire a chi purtroppo è lontano, che soltanto nella fedeltà a Lui ed alla sua Chiesa si trova il vero equilibrio e la vera forza, la piena stima della dignità della persona umana, e la sua difesa da ogni sfruttamento e pericolo.

«Siate consapevoli della forza vivificante della vostra fede, e siate il buon fermento, che lievita la massa dell'ambiente sportivo. Operate con serenità e fermezza, affinché altri movimenti, contrari ai santi valori dello spirito, non si impadroniscano delle belle energie dello sport italiano…».

(Ai partecipanti al VI Congresso nazionale del CSI, 26 aprile 1959)

«L'apostolato sacerdotale in questo settore trae motivo e stimolo dalla necessità di dare ai giovani una solida formazione morale e cristiana, di valorizzare gli elementi positivi dello sport per favorire un'autentica vita spirituale, di temprare energie e modellare caratteri, di sviluppare in essi il dominio di sé e il senso dell'ordine e della disciplina, di educare a lealtà, a coraggio e disinteresse».

(Ai Consulenti ecclesiastici CSI, 21 settembre 1962)

«Lo sport, posto al servizio dello sviluppo completo dell'uomo, può permettere un migliore incremento della persona, creata ad immagine di Dio e redenta da Gesù Cristo, di servire e favorire la padronanza dello spirito sul corpo, di formare così uomini e donne disciplinati ed energici, che siano nei loro ambienti un fermento di rigenerazione cristiana».

(Per il 50° della FICEP, organizzato a Roma dal Csi, 29 marzo 1961)

fonte csi-net.it

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